Manuale Architetto Neufert Pdf
"Città, monasteri, conventi, carceri, ospizi, ospedali, ostelli, hanno nel loro impianto l'edificio cultuale in una collocazione emergente. In collegamento con esso sono i luoghi tipici di ciascun complesso che talvolta ripropongono elementi architettonici dell'edificio sacro. L'insieme delle costruzioni da in molti casi origine ad elaborate valenze simboliche che infondono significati spirituali ai significati strutturali. Inoltre, lo spazio dedicato al sacro, che polarizza lo schema urbanistico in generale e i singoli complessi in particolare, è espresso attraverso soluzioni architettoniche che vorrebbero sempre essere intrise di bellezza così da dare splendore di forme sensibili all'habitat cultuale, quale simbolo dell'infinita bellezza e sacralità del luogo della visione beatifica. A fortiori una Città Universitaria, sede del sapere per eccellenza, deve poter esprimere nella sua impostazione l'eminenza del luogo religioso attraverso congrui riferimenti spaziali. Analogamente alla cattedrale per la città, la cappella per l'università diventa così segno e proposta. È segno di quanti configurano un sapere di ispirazione cristiana e professano la loro fede cattolica; è proposta ai "lontani" o agli indifferenti con la prassi di vita dei credenti ed un sapere congruo agli insegnamenti del Vangelo. Per comunicare l'importanza e la specificità di tale "luogo" del sacro, che da valore sacrale all'intero complesso, vi sono le forme architettoniche la cui tipologia e bellezza devono saper manifestare quanto con esse viene significato" .
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Così nel volume curato da Sandro Benedetti sulla Cappella della Divina Sapienza viene introdotto il tema del luogo di culto progettato per l'università. Egli parla di "soluzioni architettoniche che vorrebbero sempre essere intrise di bellezza", di "eminenza del luogo religioso" e con una proporzione paragona la città degli studi alla città e la cappella alla cattedrale. Con il presente studio ci si propone di indagare se nelle università italiane del terzo millennio sia possibile trovare dei luoghi di culto e se essi effettivamente rispondano ai canoni di bellezza ed evocazione del sacro suggeriti da Benedetti.
Cosa si intende per Cappella universitaria? La questione dev'essere affrontata partendo da alcuni documenti normativi e magisteriali della Chiesa Cattolica, per osservare come la stessa intenda tale istituzione e in che modo la rapporti alla sua espressione architettonica.
Più interessante in questo senso il Codice di Diritto Canonico (1983). Questo in 17 canoni differenzia fra rettore e cappellano, con i compiti specifici dell'uno e dell'altro. Entrambe queste figure interessano le cappelle universitarie in quanto tavolta esse sono appunto cappelle, rette da un cappellano, mentre talaltra risultano essere proprio rettorie (come ad esempio nel caso della chiesa universitaria di San Sigismondo a Bologna) dove dunque è la figura del rettore ad occuparsene. Dove non indicato, come avviene nella maggioranza delle cappelle di cui si andrà a parlare, è probabile che vi sia un cappellano non di rado con ufficio di responsabile della pastorale universitaria diocesana. Altri due articoli trattano della cura da parte del Vescovo, vero responsabile della sollecitudine per i fedeli all'interno del mondo universitario. Sono stati inseriti nel regesto posto in appendice al volume, anche se non direttamente inerenti le cappelle universitarie, alcuni ulteriori canoni in merito ai luoghi sacri, in cui si opera la distinzione fra chiesa, oratorio e cappella privata. Dato il particolare caso istituzionale, l'oggetto del presente studio oscilla fra la chiesa ("edificio sacro destinato al culto divino ove i fedeli abbiano il diritto di entrare per esercitare soprattutto pubblicamente tale culto") e l'oratorio ("luogo destinato, su licenza dell'Ordinario, al culto divino in favore di una comunità o di un gruppo di fedeli che ivi si radunano, e al quale possono accedere anche altri fedeli con il consenso del Superiore competente"). La differenza è lieve e la forma architettonica non ne risente particolarmente, se non per il fatto che potrebbe essere più comune che un oratorio si trovi contenuto in un altro edificio.
Per affrontare questi temi è necessario guardare alla storia dell'istituzione universitaria. Attraverso una periodizzazione è possibile riscontrare alcuni tipi di edificio che rappresentano pietre miliari in questo percorso. Per orientarsi meglio nel panorama edilizio dell'università italiana si è scelto di analizzare la conformazione a scala urbana del sistema università, per scendere poi ad una scala di analisi di tipo più prettamente architettonico con approfondimenti di alcuni casi noti di cappella universitaria nella letteratura architettonica e nella manualistica. Si tratta di due gruppi distinti di edifici. Il primo comprende cappelle opera di architetti di grande fortuna critica e appartenenti a diversi periodi del Novecento e a diverse confessioni religiose, scelte per avere un quadro di riferimento entro cui inserire l'analisi che rappresenta il cuore della presente ricerca, ossia le cappelle italiane prevalentemente cattoliche. A chiudere l'opera non poteva mancare un riferimento ad un particolare tipo di istituzione universitaria quale quella degli atenei collegati direttamente alla Chiesa.